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mercoledì 9 marzo 2016

Cosa vogliono questi catastrofisti?




Immagine: i contatti del blog "Effetto Risorse" secondo Google Blogger


Credo che Dario Fo non abbia mai dato una definizione di "catastrofista", ma penso di poter parafrasare una sua vecchia definizione di "masochista" dicendo che "Il catastrofista è uno che gli piacciono le cose che gli fanno schifo."

Mi è venuta in mente questa cosa dopo aver visto il balzo in avanti folgorante nei contatti di "Effetto Risorse" dopo che abbiamo pubblicato tre post pesantemente catastrofisti, uno dietro l'altro. Non che si possa mai prevedere cosa andrà virale sul Web, ma credo che si possa dire che il catastrofismo tira e tira parecchio. Non solo fra i catastrofisti, ma anche fra gli anti-catastrofisti (vedi l'orribile articolo di Aldo Grasso sul "Corriere")

Ora, fa sempre piacere avere un impatto, ma non è che lo scopo di questo blog sia di "fare audience." Nemmeno per idea. E' però interessante questo fatto del catastrofismo rampante. Si sa che tutto quello che esiste esiste perché ha una ragione di esistere, e questo deve essere vero anche per il catastrofismo. Mi sa che molta gente percepisca, a qualche livello più o meno conscio, che c'è qualcosa di profondamente bacato nel modo in cui ci stiamo gestendo questo povero pianeta. E cerca, per quanto possibile, di informarsi (oppure anche di inveire contro i catastrofisti).

Quindi, tutto questo interesse nelle catastrofi è bene oppure male? In principio, potrebbe anche essere bene ma c'è il problema che nessuno fa niente in proposito (a parte inveire contro i catastrofisti). Mi viene in mente una cosa che mi disse una volta Dennis Meadows, uno degli autori dei "Limiti dello Sviluppo". "L'errore che abbiamo fatto non è stato di prevedere problemi, ma di non prevedere soluzioni."

In effetto, credo che Meadows abbia ragione. E' che è inutile parlare di catastrofi se non si parla anche dei modi per evitarle. Mettiamo soltanto la gente di cattivo umore (o rendiamo felici quelli che gli piacciono le cose che gli fanno schifo). E allora smettiamo di dire che l'energia rinnovabile non serve a niente. Non sarà la soluzione a tutti i problemi, ma è molto meglio che stare al buio a mugugnare.




venerdì 30 gennaio 2015

Effetto Risorse. Chi siamo? Donde veniamo? Dove andiamo?

Statistiche aggiornate per il blog "Effetto Risorse". Il salto in alto nei contatti degli ultimi mesi lo possiamo chiamare "Effetto Rupalti", essendo correlato al gran numero di traduzioni prodotte e pubblicate da Max Rupalti.


Una settimana fa, avevo pubblicato un post intitolato ".... oppure torniamo a guardare il TG1?" dove chiedevo ai lettori un'opinione sul blog e su quale pensavano che potesse essere il suo futuro sviluppo. Il risultato è stata una discussione interessante che si è svolta sia sui commenti del blog, come su varie email.

E' venuto fuori, come mi aspettavo, che "Effetto Risorse" ha uno  "zoccolo duro" di lettori che lo apprezzanolo seguono costantemente, anche se non commentano o commentano di rado. Il fatto che il blog abbia pochi commenti rispetto al numero di lettori è stato anche quello oggetto di discussione. Io credo che sia il risultato di una politica specifica di moderazione che rifiuta la polemica fine a se stessa. In altri blog, la polemica viene cercata - o persino creata apposta - come un mezzo per attirare l'attenzione; è lo stile del "Processo di Biscardi" che qui però cerchiamo di evitare. Quindi, non mi preoccupo troppo del piccolo numero di commenti. Forse si potrebbe migliorare se potessimo fare una lista di commentatori "noti" che possono bypassare la moderazione (vedi più in basso se volete entrare nella lista)

Il punto centrale della discussione è stato, tuttavia, cosa pensiamo di fare con questo blog. Chiaramente, nonostante un numero relativamente alto di contatti, siamo un'entità assolutamente marginale - ovvero del tutto insignificante - nel panorama dell'informazione in Italia. Allora,vogliamo cambiare il mondo con un blogghettino? Chi ci crediamo di essere?

Su questo punto, ho una riflessione che viene dal mio recente viaggio in Inghilterra. Sulla via del ritorno, all'aeroporto c'erano paccate di "Daily Mail" distribuite gratis, e la gente li leggeva. Ora, non so se vi rendete conto di cos'è il "Daily Mail" (http://www.dailymail.co.uk/home/index.html). In confronto. il nostro "Libero Quotidiano" è un giornale di alto livello intellettuale . Questi qui non so quante copie facciano, ma la loro potenza di fuoco è spaventevole. Proprio quel giorno che c'ero io al "city airport" di Londra, supposto frequentato da "business people" c'era in prima pagina un titolone su come le "trade unions" avrebbero "salvato l'industria del fracking inglese da una moratoria imposta dagli ambientalisti". Salvando così molti posti di lavoro di bravi inglesi. Occhebbello.

Insomma, vedete che la guerra della comunicazione si combatte a colpi di artiglieria mediatica. E, come ben si sa, Dio combatte dalla parte dell'artiglieria pesante.

Quindi, da tempo mi sono reso conto che il nostro modello di comunicazione standard non può funzionare. Tendiamo a pensare che iamo in democrazia, che siamo quindi in un regime di libera espressione, che quindi tutti hanno accesso alla nostra opinione, che quindi la leggeranno, che quindi si renderanno conto che abbiamo ragione, che quindi eleggeranno persone competenti e responsabili, che quindi metteranno in pratica le sagge soluzioni alla crisi che proponiamo. Inoltre, da ora in poi tutti gli anni la befana ci porterà anche a Ferragosto una calza piena di dolcetti al marzapane..... Sicuro!

Tuttavia, non vorrei apparire troppo pessimista (dalli alle Cassandre!). Il punto è che se uno pensa che i lettori siano imbecilli (come fa il Daily Mail) si ritroverà ad avere soltanto lettori imbecilli. Invece, se uno cerca di fare un'informazione di qualità, si troverà ad avere lettori di qualità. Non escludo che il nostro messaggio possa avere un impatto del tutto sproporzionato al numero dei lettori. Dopotutto, si racconta che George W. abbia deciso di invadere l'Iraq dopo aver letto i rapporti di ASPO sul picco del petrolio. Allora, per avere un impatto, certe volte basta un lettore; anche se alle volte l'impatto non è esattamente quello che uno avrebbe voluto...... :-)

Quindi, credo che il risultato finale di questa discussione sia un incoraggiamento a continuare così e a cercare di fare sempre meglio (anche con l'aiuto preziosissimo di Max Rupalti per le traduzioni). Seguiremo anche un suggerimento ricevuto più di una volta, quello di ridurre un po' il numero di post, cercando di privilegiare la qualità alla quantità. Dopo di che, tutto quello che accadrà, sarà perché doveva accadere.


Saluti a tutti/e e grazie per l'interesse in questo blog. Vorrei anche ringraziare collettivamente tutti quelli che hanno gentilmente dato un contributo finanziario al blog a seguito di questa discussione. Nessuno si fa ricco con queste piccole cose, ma aiutano.


Ugo Bardi

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Nota sui commenti: se commentate abitualmente su questo blog e se non vi ho mai censurato un commento (cosa che comunque faccio molto di rado) potete scrivermi per essere messi fra gli "autori" del blog; i quali possono mandare commenti bypassando la moderazione. Se diventate "autori", oltre a vedere il vostro commento pubblicato immediatamente, potete anche pubblicare post, il che va benissimo, soltanto vi prego di farlo dopo aver concordato con me contenuti e tempi.

Quindi, scrivetemi a ugo.bardi(cosinostrambo)unifi.it Saluti. UB


lunedì 7 aprile 2014

Effetto "Effetto Risorse": il messaggio sembra passare


Vi può incuriosire vedere come aver cambiato nome al blog da "Effetto Cassandra" a "Effetto Risorse" sembra aver dato una notevole spinta alla popolarità del sito. Rispetto a soli pochi mesi fa, abbiamo triplicato il numero di contatti e stiamo continuando a crescere. Il tutto avviene ancora senza uno straccio di SEO o di intervento professionale. (sopra, dati da "statcounter"). Dispiace per la povera Cassandra, che comunque - va detto - pur avendo sempre avuto ragione anche portava un po' di jella.

Ovviamente, comunque, lo scopo di "Effetto Risorse" non è massimizzare il numero di contatti per poi guadagnarci sopra con la pubblicità (che non c'è!). Ma questo incremento di interesse mi fa sperare che ci sia ancora una speranza di dirigere l'attenzione del pubblico e dei decisori politici su quello che è il vero problema del "Sistema Italia": l'esaurimento delle risorse. Meglio detto, il problema sono i ritorni economici decrescenti che derivano dal progressivo esaurimento delle risorse "facili" (e questo include anche la limitata capacità dell'atmosfera di assorbire i prodotti della combustione degli idrocarburi).


Siamo in grado di far passare questo messaggio? Difficile quando tutto il dibattito rimane bloccato su concetti totalmente obsoleti, come quello di "far ripartire la crescita". Ma possiamo almeno provarci e questi risultati con "Effetto Risorse" sono incoraggianti. Stiamo lavorando su una nuova versione del sito, questa volta davvero professionale. Da lì, possiamo cercare di avere un maggiore impatto.

Proseguiamo, e se avete voglia di dare una mano, fatevi vivi. (e notate anche il bottone a destra delle "donazioni"!!)