giovedì 13 ottobre 2016

Il picco delle bugie?


Di Ugo Bardi

Certe volte mi domando se non ci sia da qualche parte, in un ufficio in qualche grattacielo, of forse in qualche cantina, o in una caverna in Afghanistan, qualcuno che si fa delle grasse risate su di noi. "Vediamo se si bevono anche questa!" dicono mentre si rotolano per terra. E non importa quanto sia assurda, a furia di ripeterla va sempre a finire che tanti ci credono.

La storia degli scontrini del ristorante del Sindaco Marino è solo l'ultima di una serie di balle incredibili che ci hanno raccontato, a partire dalle "armi di distruzione di massa" in Iraq. Balle clamorose, costruite, evidenti, chiarissime, eppure efficaci. Questa cosa che si chiama propaganda sembra essere veramente un bel giocattolo per chi la controlla. Funziona, ma ha un problema: a furia di raccontare bugie si finisce per essere scoperti. E la reazione al fatto di essere continuamente presi in giro così pesantemente è la stessa di quelli che si sentivano raccontare da Pierino che il lupo stava arrivando. Non ci credi più; non credi più a niente. Per definizione, cominci a considerare falso tutto quello che trovi scritto sui giornali o senti dire alla televisione. Non tutti sono arrivati a questo punto, ma ci stiamo arrivando. Se non si comprano più giornali forse non è proprio perché la gente non è più capace di leggere.





Ci sarà mai un picco delle bugie? Mi sa che ancora non ci siamo arrivati. (vedi anche "l'impero delle bugie").