sabato 5 ottobre 2013

Verso l'Homo Sapiens – Sceneggiatura per un film



 Nate Hagens imperversa sui blog italiani; anche su Aspoitalia.


Da “The Oil Drum”. Traduzione di MR

Di Nate Hagens

Per qualche anno, di sabato, theoildrum.com ha ospitato una discussione “Bivacco” - con un focus non sui grafici e le tabelle ma più sul collante della scienza sociale che collega i tanti soggetti che girano intorno all'energia, all'ambiente e alla società.

Piuttosto che un luogo dove trovare le risposte giuste, il forum era inteso come un bivacco in cui le persone interessate sulle più ampie implicazioni del nostro sistema umano potevano interagire alla pari in una conversazione multidisciplinare. Questa specie di “supervisione sistemica” è stata una uno dei punti più forti dell'eclettico mix di commentatori che hanno aiutato a rendere grande TOD. Abbiamo avuto il bivacco settimanale per un paio d'anni perché il dialogo era così variegato e ad alto livello.

Prima di sospendere il Campo, posso ancora sperare che ci saranno altre intuizioni dall'assemblea dei guru e pensatori che si intrattengono qui. Sotto fornisco un breve profilo della storia del homo sapiens in diversi “Atti” e poi chiedo ai lettori di theoildrum come potrebbe andare a finire. La gente dissentirà sui particolari, tuttavia è chiaro che la nostra attuale traiettoria è insostenibile. Siamo maledetti come specie, per determinati comportamenti che accompagnano l'esplosione del consumo e della popolazione, stiamo dimostrando di essere più intelligenti che saggi. Ci siamo trasformati in persone che risolvono problemi anziché visionari – o almeno, le nostre visioni hanno limiti che si misurano in tempi di vita umani, o forse solo in legislature. Con tutta questa concentrazione sul breve termine, perdiamo consapevolezza del faro più luminoso – nonostante il fatto che ci troviamo all'apice materiale ed energetico della civiltà industriale, produttività e scienza, non abbiamo una vera etica, nessun progetto, per la traiettoria a lungo termine della nostra specie e per gli ecosistemi del nostro pianeta. Le evidenze scientifiche mostrano rischi per l'esistenza per le specie, i mari, le foreste e la capacità di carico, essere allarmati è l'unica reazione non sociopatica. Ma questo allarme sarà sufficiente a farci star lontani dai disastri? Come possono avvenire le diverse cose nel mondo reale di dipendenza dal percorso, fortuna ed effetti emergenti? E la domanda più ampia – per quale fine stanno avvenendo oggi questi eventi precursori?

"Per dire, perché non trasformare questo sito in un Archivio?"

Fra le pieghe, seguendo una breve storia dell'homo sapiens, invito i lettori di theoildrum a condividere le loro visioni di come potrebbe essere un sistema umano (più) sostenibile; non ora e non nei prossimi 20-30 anni, a nel 2100 o in un lontano futuro.

Storia dell'evoluzione e dell'homo sapiens sulla Terra. Per coloro che preferiscono le animazioni:
Eccone una e un'altra (sopportate la pubblicità).

Ogni lettore qua sa dell'ascesa dell'Homo Sapiens. Ho scritto molto su questo durante gli anni. E' una lunga storia, e darò una versione con note più tardi, ma con una lente diversa.

Atto I – Vita, Mammiferi, Primati, Ominidi, Homo Sapiens... 

Molto tempo fa, molto di più di quanto gran parte di noi possa facilmente afferrare, si è formata la Terra e per miliardi di anni hanno dominato i processi geologici. Non appena il pianeta si è raffreddato è emersa la vita dal brodo primordiale. Ci sono stati altri eventi ugualmente straordinari che hanno cambiato il mondo e che hanno probabilmente comportato un forte elemento di fortuna. Uno è stato l'evoluzione della fotositesi, che ha dato alla Terra un'atmosfera ricca di ossigeno ed ha causato un'enorme estinzione di specie anaerobiche. Un altro è stato l'unione di due organismi dissimili monocellulari che hanno creato cellule ibride col DNA sia nucleare sia mitocondriale. Queste cellule ibride potevano fare qualcosa di speciale: estrarre l'energia solare dall'ossigeno libero ed immagazzinarlo in forma di molecola ATM, dove può essere disponibile quasi istantaneamente per una nuova razza di veloci e reattive creature: gli animali. Essi stavano, per loro stessa natura, intercettando  l'energia dei raggi del sole immagazzinati. A questo punto non c'erano eroi, solo semi degli stessi.

Per molto tempo, gli organismi sono stati molto semplici – 'cervelli' primitivi muovevano gli organismi verso la luce o verso il cibo. Milioni di interazioni di accesso dinamico all'energia e ai nutrienti sono state ampio foraggio per l'evoluzione di organismi più complessi. Circa 200 milioni di anni fa, sono arrivati i mammiferi sulla scena e circa 65 milioni di anni fa i primati. E circa 6-7 milioni di anni fa, gli ominidi si sono evolutivamente separati dalle altre grandi scimmie. Da 200 milioni di anni fa siamo scesi a 3 specie di ominidi dalle 12 che hanno camminato sul pianeta. Da 30.000 anni fa, ne è rimasta solo una. Noi.

Atto II Eusocialità, Agricoltura, Conto in Banca del Carbonio Fossile...

Circa 190.000 anni dopo, la nostra specie è diventata anatomicamente moderna, a causa del clima, o della pigrizia o dell'opportunità, bande di umani hanno smesso di raccogliere bacche e i giochi di caccia ed hanno cominciato ad addomesticare l'agricoltura circa 8.000 anni prima di Cristo. Questo ha avuto importanti implicazioni fisiche e sociali. Ciò pone le basi per certi anelli di retroazione positivi – accumulo di ricchezza, accumulo di surplus, valutazione di tale surplus e la risultante stratificazione sociale che deriva da tale surplus (che sia collegato o no, la dimensione dei cervelli dei personaggi  principali del nostro film ha raggiunto il picco circa 20.000 anni fa ed ora si trovano al 10% in meno dal momento di quel picco. Nessuno sa perché, alcuni speculano che ciò possa essere dovuto all'ultrasocialità - che gli gli umani hanno cominciato ad esternalizzare certe decisioni e tipi di cognizione alla “nuvola” (la società allargata)).

In confronto alle altre specie con le quali la star del nostro film ha condiviso il pianeta, egli incuteva timore, perché se ne avesse paura, estremamente intelligente, ma forse non saggio allo stesso tempo. La nostra “intelligenza”, (neocorteccia) si è evoluta per servire, non per condurre. Non è stata intelligenza che ha diretto i personaggi di questo film, ma l'istinto. Gli istinti che il nostro eroe ha sviluppato nel Pleistocene, quando il gioco era scarso e i pericoli fisici abbondavano, venivano portati avanti con noi come una specie di “segretario esecutivo” che reagiva a qualsiasi condizione sociale o fisica il nostro eroe avesse affrontato negli ambienti più moderni.

Per migliaia di anni, le popolazioni si sono espanse, trovando nuove nicchie con suoli fertili ed ecosistemi robusti pieni di risorse naturali da sfruttare. I sistemi biologici richiedono un qualche gradiente di entropia per sfruttare, generare ed immagazzinare energia utile, i sistemi umani non erano diversi. Per molto tempo abbiamo vissuto del carbonio immagazzinato nei suoli e la vecchia luce solare immagazzinata negli alberi era associata con i servizi ecosistemici quotidiani del tempo. Lasciate che lo ripeta, per molto tempo abbiamo vissuto del carbonio immagazzinato nei suoli e la vecchia luce solare immagazzinata negli alberi era associata coi servizi ecosistemici quotidiani. Fisicamente e mentalmente, i personaggio di questo film vissuti 500 o 1.000 anni fa o persino 10.000 anni fa erano leggermente diversi da come siamo oggi. Ma non c'è una grande differenza....

Un giorno metaforico, il nostro eroe misconosciuto ha scavato un buco per terra  dal quale sono usciti fuori migliaia di schiavi sotto forma di combustibili fossili (etichettati “A” nel grafico in alto. Questi schiavi non parlavano, non mangiavano, non si lamentavano, ma siccome erano così a buon mercato – essenzialmente gratuiti – il loro potere è stato progressivamente applicato a tutte le aree della società in grandi quantità per sostituire imprese che gli esseri umani facevano manualmente ed inventare molte nuove cose meravigliose che non erano mai stati in grado di fare. Per il nostro eroe, questi schiavi fossili erano così instancabili, così potenti, così onnipotenti nell'aumentare il cibo, le novità, il comfort e lo scambio che sono diventati indistinguibili dalla magia. Da questo punto in poi fino almeno alla fine del secondo atto, il film “Verso l'Homo Sapiens” è passato dal bianco e nero al colore. Gli aratri di metallo hanno lasciato il posto ai trattori che hanno lasciato il posto a gigantesche macchine specializzate. I camini hanno lasciato il posto alle stufe a carbone che hanno lasciato il posto ai microonde ed agli stravaganti barbecue all'aria aperta. Ecc.

Il nostro eroe ingegnoso ha precedentemente decifrato come far accadere cose pulite dando fuoco alla legna ed ora questa nuova cosa nera bruciava con più calore e più a lungo ed era più leggera della legna da trasportare. Un uomo proprio ingegnoso!!! L'uomo ingegnoso ed il suo fenotipo esteso ha imparato a volare più alto degli uccelli, di correre più veloce del ghepardo, di immergersi più in profondità della più grande delle balene e rivendicando sempre di più per sé ciò che prima era di tutti. Infatti, l'Uomo Ingegnoso è arrivato a pensare, dopo un po', che fosse la sua ingegnosità e non gli schiavi magici che hanno reso possibile il miracolo (periodo B nel grafico). Non ha diretto lui gli schiavi e ha detto loro cosa fare? La magia era a portata di mano, ma l'ingegnosità era l'ultima risorsa! Sì, la tecnologia ha fatto delle cose impressionanti, ma più che altro è stata il vettore per produrre modi sia nuovi sia 'utili' per usare più magia e per usarla più rapidamente. Gli eroi hanno disegnato automobili che usavano 100 volte l'energia necessaria per camminare ma che li ha fatti andare solo 5 volte più veloci, ecc. La tecnologia è stata così più che altro un'attivatrice piuttosto che un motore della produttività e della ricchezza. Dopo tutto, non c'è permutazione di legno e vetro che avrebbe portato il nostro eroe sulla Luna. Analogamente, senza carbonio fossili una razza di Einstein non avrebbe mai potuto costruire uno Sputnik, o nemmeno il Mondo di Wally. Il nostro eroe, beatamente inconsapevole di tale banalità, va avanti, fiducioso che la tecnologia caricherà al cubo le sue scarpe da ginnastica, se dovessero emergere ostacoli.

Alla fine il nostro eroe ed i suoi simili hanno cominciato a raggiungere un punto di declino dei ritorni della magia. Vien fuori che gli aiutanti fossili non erano esattamente “gratuiti”, ma una parte della magia doveva essere riassegnata per ottenere il resto della magia in una forma assimilabile degli esseri umani. L'equivalente magico di un mutuo che aumenta il proprio tasso. Verso la metà del 20° secolo, questo % ha iniziato ad aumentare. Per un po', la risposta è stata semplicemente fare buchi, perché potevamo perforare più rapidamente di quanto aumentasse il costo della magia. Ma ben presto il costo è aumentato a sufficienza da rallentare l'acquisizione della magia... a meno che non si facesse qualcosa.

Tutti insieme il nostro eroe e la sua tribù hanno creato le note monetarie che rappresentavano le rivendicazioni sulla magia. Siccome il pianeta era in gran parte “vuoto”, il più delle volte queste note monetarie, che fossero conchiglie, noci di cocco, pezzi di carta o numeri digitali, erano nel campo di un'onesta rappresentazione di ciò che la tecnologia sottostante e le risorse potevano fornire. Ma, mentre sempre più magia era necessaria recuperare la magia immagazzinata, gli esseri umani ingegnosi hanno inventato un gioco di prestigio. Il credito, o un accordo per spostare il consumo fra due persone a due momenti, non era la magia stessa, ma poteva essere creato “tac” senza sforzo ed ha temporaneamente aperto il rubinetto che distribuiva la vera magia dappertutto. Esso ha mascherato i limiti nascondendone gli effetti, aumentando lentamente il livello di magia ma erodendone la generosità. Dopo 30-40 anni, questa dinamica ha anche esaurito sé stessa e i capi centrali della tribù hanno provato a metterci mano per un po'. Quando questo gioco di prestigio è diventato a sua volta meno efficace, gli esseri umani sono cambiati per indirizzare la magia verso coloro che hanno il potere, lasciando meno dolcetti o scherzetti per i proletari della specie. Infine, si sono occupati dei cambiamenti di regole, del cambiamento di definizioni e dei cambiamenti di linguaggio, tutto nello sforzo di mantenere il rubinetto magico nominale, e quindi gli standard generali di vita delle società, apparentemente intatti.

Ma i giochi di prestigio sarebbero durati solo un tempo breve nel futuro. Ahimè, essere ingegnosi si stava rivelando non essere la stessa cosa che essere “sapiens” ed è cominciato ad essere chiaro che usare gli schiavi energetici è stata la più grande trappola per scimmie della storia. Perché tutto ciò che aveva permesso agli esseri umani all'inizio – la terra, le foreste, la vita selvaggia, i mari e la pesca, la temperatura del clima stabile dei ghiacciai, il tempo gentile e i monsoni – veniva progressivamente usato, rotto e diminuito nella ricerca della novità, dello stimolo e nell'orgia di biomassa umana di un giorno. E, verso la fine del secondo atto, questa biomassa veniva essa stessa direttamente dal carbonio sepolto: la proteina nei corpi dell'homo sapiens veniva sempre di più fissata in fabbriche dalla Haber-Bosch piuttosto che dall'azoto proveniente dai suoli e dai batteri. Ogni caloria di cibo conteneva circa 10 volte l'energia fossile incorporata rispetto all'ingresso di quella solare. L'uomo ingegnoso si era legato agli schiavi fossili in modo profondo sulla strada verso una popolazione di 10 miliardi e non era divertente pensare alle implicazioni. Quindi non ci ha pensato quasi nessuno.

Culturalmente, gli eroi hanno seguito tutti gli stregoni del giorno in un modo da vero Culto del Cargo. Forse perché erano ingenui, o forse perché la grandezza del cambiamento richiesto per dare un finale felice al film era opprimente da considerare. L'intrattenimento, la novità e l'avidità erano dei meme operativi. La vendita e la pubblicità assicuravano che il consumo e le cose fossero più importanti dell'empatia e del rapporto di fiducia. Stare al passo coi Jones, verso la fine del secondo atto, ha richiesto il rendimento delle risorse ed una casa in più. Anche se spesso in vista, e quasi a portata di mano, il nostro eroe non ha mai raggiunto i Jones. Se ce l'avesse fatta sarebbe rimasto scioccato nello scoprire che Jones era un idiota.

Molte Cassandre hanno esplicitato i pericoli che affrontavano i nostri eroi e le specie del pianeta in generale, dichiarando che il moderno stile di vita è un sistema che non funziona. Ma i soli eventi che avrebbero confermato i loro avvertimenti erano esattamente gli eventi dai quali essi stavano mettendo in guardia. Inoltre, da una prospettiva termodinamica ed evolutiva, dove gli organismi e gli ecosistemi si auto organizzano in modo da accedere ad un gradiente energetico, il sistema umano di buttare via la sempre più scarsa magia in un'infrastruttura sempre più complessa con benefici sempre minori, non è sembrata affatto non funzionante – di fatto funzionava perfettamente! Dalla prospettiva dell'alveare collettivo, i nostri eroi principali non hanno voluto che una minoranza con idee folli fosse in grado di far sterzare la società lontano dalle ricche terre di nutrimento di carbonio fossile ancora non ossidato.  La minoranza folle di questo film rimarrà tale (eccetto per gli ecologisti e i biologi in quella minoranza che erano gelidamente sobri). In quanto alla biodiversità ed alle esternalità ambientali, be'... nessun ecosistema mette un prezzo sulle risorse finche non sono finite. Un ipotetico ominide “sapiente” potrebbe, ma l'Homo Sapiens è, ancora una volta, più che altro ingegnoso ed ha usato questa ingegnosità per fare cose che non sono necessariamente sagge.

Mentre si avvicina alla fine del secondo atto, in uno strano rigiro di numeri, l'Homo Sapiens, 200.000 anni dopo essere diventato una specie distinta, sta aggiungendo 200.000 nuovi giovani della propria specie ogni 24 ore, un numero più grande dell'intera popolazione selvatica di tutte le altre grandi scimmie messe insieme (oranghi, gorilla, bonobo e scimpanzé). Ad oggi, circa il 2013, la biomassa totale degli esseri umani e dei loro animali da allevamento supera in peso la somma del totale dei vertebrati selvatici di un rapporto che si avvicina a 50:1. A seconda dei confini, gli eroi del film ed i loro amici stavano usando fra il 20 e il 50% della produttività primaria netta del pianeta (e molte volte questo in produttività passata, carbonio fossile immagazzinato). Gli schiavi fossili, ancora potenti e numerosi, stavano cominciando a chiedere aumenti di paga più rigidi. E, anche se erano sordi e muti e quindi a gran parti di coloro che ne beneficiano, alcuni esseri umani hanno cominciato a capire che gli schiavi avevano respirato e cagato per tutto il tempo. Anche se molti erano preoccupati di questo, l'infrastruttura e gli standard di vita intorno a loro era così complessa e vitale che il continuo respirare e cagare è sembrato un prezzo necessario da pagare. Una trappola per le dita della magia fossile. Il nostro eroe possedeva la tecnologia per costruire un ponte verso il futuro usando il secondo derivato della magia – come eolico e solare, ma più grande era il ponte, meno era la gente che poteva attraversarlo. Praticamente nessuno si chiedeva quanta magia sarebbe rimasta in 100 anni o 1.000, o come sarebbero andati avanti i nostri discendenti. Passando al terzo atto del film “Verso l'Homo Sapiens”, al posto di pagarlo in anticipo, i nostri eroi ed eroine lo stavano succhiando completamente al contrario.  

Atto III – Miriadi di Limiti alla Crescita 2013-2100

Il terzo atto sarò un momento determinante nel film Verso l'Homo Sapiens – finora il film è stato unso stupefacente documentario, ma ancora non sappiamo se si trasformerà in fantascienza, horror, dramma o commedia. Possiamo solo pensare che durante il terzo atto qualche misto di disastro, scoperta, guerra, pace, invenzione, sacrificio, selezione, svolta, maturità e consapevolezza sia probabile, ma se possibile preferirei saltare il terzo atto per quanto riguarda la discussione di questo Bivacco.

CENSURATO

Tutti coloro che guardano questo film hanno almeno tre cose in comune: 1) provengono da una linea ininterrotta di antenati che risalgono al proconsole sull'albero di 17 milioni di anni fa, da qualche piccolo mammifero prima di quello e da qualche organismo più semplice prima di quello: ognuno di noi è qualcosa di immensamente vecchio, il risultato diretto e fragile del primo miliardo di anni di vita passati, i fortunati discendenti da essere abbastanza fortunati da potersi riprodurre. 2) tutti ciò che i nostri antenati hanno avuto, sufficienti risorse per accoppiarsi, crescere con successo i piccoli e il macchinario neurale che ha permesso loro di avere successo, è qui con noi mentre leggiamo e 3) noi tutti moriremo in questo secolo (anticipo del finale per i devoti di Kurzweil). Tutte queste cose hanno un impatto sul nostro comportamento e su come immaginiamo i seguenti atti del film “Verso l'Homo Sapiens”. Siamo collegati ai nostri antenati, creati da loro, stiamo eseguendo gli adattamenti che hanno loro permesso di riprodursi. La nostra attenzione sul presente, l'avversione alle situazioni, alle dichiarazioni o alle azioni che mettono a rischio il nostro status, facilmente dirottate da nuovi stimoli, un forte pregiudizio cognitivo del fatto che la nostra visione del mondo sia quella giusta, ecc., tutto contribuisce in modi unici a storpiare la nostra capacità di intuire una traiettoria futura praticabile.

Il pensiero stesso degli esseri umani che esistono da 200.000 anni (che ci porrebbe in un punto a metà strada) sembra un po' fantascienza, ma perché dovrebbe? Prima di liberare gli schiavi di carbonio e di diventare dipendenti dalla loro generosità, non c'era una ragione a priori per la quale gli esseri umani non andassero avanti molto più a lungo di così, in grandi numeri su un pianeta sano. Tuttavia, attualmente assegniamo un valore essenzialmente pari a zero ad un tale futuro, perché non ci crediamo – non gran parte di noi, non proprio.

Mi aspetto che la nostra società avrà una spina dorsale, o almeno alcune vertebre in un futuro non molto lontano. Non siamo ancora sufficientemente saggi ma non siamo nemmeno idioti. Sia come sia, quelli della nostra specie che sono consapevoli e preoccupati sono probabilmente impediti sia dall'inerzia dell'attuale sistema sia dall'inquietante vacuità dell'insieme delle 'soluzioni' praticabili che vediamo di fronte a noi. Per gli scopi di questo Bivacco, ignoriamo l'atto terzo in arrivo e concentriamoci invece sul futuro lontano, quando tutti noi che leggiamo oggi e i nostri figli non saremo più un fattore nel nostro pensiero.

Atto IV – L'anno 2100 e oltre

Il mio pensiero qui è che siamo tutti concentrati troppo sui prossimi 20 anni – è naturale, perché li vivremo. Ma se è questo il nostro focus, la gente litigherà sull'impossibilità di questo e quello dovuta alla ragione X e Y. Ci sarà una buona rappresentanza ai poli di “ci inventeremo un modo” o di “ci estingueremo”. Se concentriamo l'immaginazione oltre il 2100 potremmo trovare qualche idea praticabile riguardo a cosa potrebbero aspirare e realizzare gli esseri umani e la scienza potrebbe essere applicata ad una visione coerente. Se siete come me, non pensata a questo troppo spesso, o mai.

Alcune domande per il Bivacco:

  • Qual è la popolazione e la produttività energetica pro capite relativa ad oggi? 
  • Qual è il mix energetico? Come interagiamo fra di noi e con le altre specie?
  • Come sarà organizzata la società umana nel 2100?
  • Quali sono gli obbiettivi e le aspirazioni dei giovani?
  • Cos'è desiderabile, o indesiderabile, riguardo a dove saremo arrivati nel 2.100?
  • Com'è il resto della Terra? Quali reti di vita prevalgono? Qual è l'animale più grande del mondo? Quali animali consapevoli sono rimasti oltre agli umani?
  • Cosa penseranno di coloro che sono vissuti 100 anni prima? Dei, diavoli, santi, pazzi? Ci ricorderanno?
  • Quale parte del collo di bottiglia abbiamo ormai alle spalle e quale abbiamo ancora di fronte?
  • Stessa domanda, ma per il 12.100? Cioè 10.000 anni nel futuro; sembra un tempo lungo ma non così lungo nella storia umana. 

Siate generici o dettagliati, a vostro piacere. Rispondete alle singole domande o a tutte che ho suggerito o fatene di vostre con lo stesso spirito. Probabilmente sarà una discussione più produttiva se ci concentriamo su quanto 'dovrebbe' o 'potrebbe' accadere anziché su quanto 'accadrà', ma tutti gli stimoli che migliorino il silenzio sono benvenuti.

 “Ed avevano questa cosa... e questa poteva fare il lavoro di MILLE uomini!...”

Parlate, amici.